Cliccando su questo link potrete leggere la storia del fondatore della JBL Lansing Heritage
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Alcuni pensano che in ambienti piccoli non sia possibile ascoltare dei buoni bassi, ben estesi. Il motivo sarebbe che tale frequenze non potrebbero svilupparsi in ambienti la cui dimensione minima sia inferiore alla lunghezza d’onda del segnale che si pretenderebbe di emettere ed ascoltare. Nulla di più sbagliato e falso. Come Rod Elliot spiega molto bene, ciò non consentirebbe di sentire i bassi nemmeno in auto, o in cuffia… Testo tratto da http://sound.westhost.com/subcon.htm di Rod Elliott (Traduzione di Giampiero Spezzano & Valerio Maglietta) 5 – Propagazione contro pressione Una congettura molto diffusa è che non si possano riprodurre i bassi [...]
Durante tutti gli incontri avuti con il Prof. Amar Bose questi ha sempre insistito con grande convinzione sul fatto che durante la riproduzione con diffusori convenzionali il rapporto fra il suono diretto e quello riflesso/riverberato è molto sbilanciato a favore del suono diretto, rispetto alla situazione reale (vero, soprattutto alle frequenze medie ed alte). Questa secondo lui era l’unica vera ragione della sensazione di fatica e di poca naturalezza provata durante l’ascolto di segnali acustici riprodotti (ricordate che Bose suonava e registrava anche il suo violino, per le sue prove). La sua scelta è stata quindi di ridurre il rapporto [...]
Tratto da un messaggio del mio forum privato. Sempre alla ricerca di un modo per sostituire i motori chimici di correzione dell’orbita dei satelliti (che quando esauriscono il combustibile si spengono, ma sono indispensabili per i satelliti ad orbita bassa come quelli del GPS, che quindi vanno ciclicamente rimpiazzati)… Ho pensato che nello SPAZIO, dove lo SPAZIO non manca, una rete di cavi elettrici di qualche km, alimentata con corrente continua potrebbe interagire con il campo magnetico ivi esistente (quello terrestre, ad esempio) e fornire una forza di correzione dell’orbita che potrebbe bastare… L’alimentazione avverrebbe con la stessa elettricità resa [...]
Tratto da un altro messaggio del mio forum privato Tornando ad esaminare alcune caratteristiche di base dell’ipotesi formulata, ho elaborato alcune considerazioni che, a parer mio, potrebbero contribuire a confermare la funzionalità teorica del dispositivo. Un mio amico mi ha scritto all’incirca: “…Se ho ben capito tu cercheresti di ottenere una azione su uno degli elementi attivi del tuo dispositivo, senza provocare la conseguente necessariamente imprescindibile reazione sull’altro…”. La mia risposta è stata, sempre all’incirca: “Sì! Voglio evitare la reazione sul dispositivo che emette l’impulso per primo, ma la reazione c’è comunque ed è applicata all’intero universo”. Questa affermazione merita [...]
Tratto da un messaggio del mio forum privato. Vorrei chiarire/semplificare il concetto che sta dietro il mio EMPS (Electromagnetic Propulsion System) del gennaio 1988: Immaginate per un momento di non avere nessun obiettivo reale, nella vostra indagine, di avere a disposizione strumenti di misura estremamente sensibili e di poter agire in una situazione ideale, dal punto di vista delle rilevazioni sperimentali necessarie. Ora ditemi: “Se qualcuno abitante su Mercurio chiudesse in questo momento un circuito contenente una bobina di filtro di un woofer di uno dei nostri crossover ed una batteria d’automobile, fra quanti minuti noi sulla Terra ce ne [...]
Cliccando su questo link potrete leggere un’intervista ad Edgar Vilchur fondatore dell’Acoustic Research Edgar Vilchur
La resistività del rame in ohm per metro/mmq (con T in gradi centigradi) è pari a: 1,724 x (1 + 0,0042 x (T – 20)) x 10^(-2) che, per 1 metro ed 1 mmq, a 25 gradi ci fornisce una resistenza di: R= 0,0176 ohm Per rendere la cosa più chiara ho preparato una tabellina (qui sopra). Ho calcolato la attenuazione del segnale alla frequenza di minimo dell’impedenza di una cassa per la quale tale minimo sia di 4,5 ohm. Con un cavo “rosso e nero” da 1,5 mmq lungo 3 metri l’attenuazione è di 0,13484 dB. Passando, con lo [...]
Forse non tutti sanno che l’ inventore del microprocessore è un italiano, è di Vicenza e si chiama Federico Faggin. Oltre ad avere inventato il microprocessore, il signor Faggin è cofondatore di Synaptic, ditta che ha inventato il touchpad e che ne è produttrice. Da wikipedia: Federico Faggin (Isola Vicentina, 1 dicembre 1941) è un fisico e inventore italiano. È uno dei padri del microprocessore. Dopo avere conseguito nel 1960 il diploma di perito industriale, specializzato in Elettronica, all’Istituto Tecnico Industriale Statale “Alessandro Rossi” (che venne nominato il miglior istituto superiore d’Europa [citazione necessaria]) di Vicenza, iniziò subito ad occuparsi [...]
Tratto da l’Orologio n. 125, marzo 2004 Sul numero 125 de l’Orologio ho risposto ad un lettore interessato anche ad un parallelo orologi/altoparlanti… Puoi scaricare il pdf