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Limite inferiore basse frequenze in ambiente d’ascolto

Alcuni pensano che in ambienti piccoli non sia possibile ascoltare dei buoni bassi, ben estesi. Il motivo sarebbe che tale frequenze non potrebbero svilupparsi in ambienti la cui dimensione minima sia inferiore alla lunghezza d’onda del segnale che si pretenderebbe di emettere ed ascoltare.
Nulla di più sbagliato e falso. Come Rod Elliot spiega molto bene, ciò non consentirebbe di sentire i bassi nemmeno in auto, o in cuffia…
Testo tratto da http://sound.westhost.com/subcon.htm
di Rod Elliott
(Traduzione di Giampiero Spezzano & Valerio Maglietta)

5 – Propagazione contro pressione
Una congettura molto diffusa è che non si possano riprodurre i bassi in un piccolo spazio. Se questo è certamente vero considerando la propagazione delle onde, è completamente falso se si è in condizioni di funzionamento a pressione all’interno dello spazio. Nella maggior parte degli ambienti, vi è un punto di transizione fra la propagazione delle onde ed il funzionamento a pressione (a volte citato come ‘guadagno d’ambiente’). Che le frequenze basse possano essere riprodotte nei piccoli spazi, è dimostrato chiaramente dalle cuffie e dai sistemi di subwoofer da automobile. Entrambi si basano sul funzionamento a pressione ed il punto -3dB delle frequenze basse è determinato dalle ‘perdite’ perché lo spazio non è sigillato perfettamente. In un ambiente completamente sigillato, la riproduzione dei bassi è possibile fino alla CC – non che la cosa sia realmente utile. La maggior parte dei subwoofer si basano sul funzionamento a pressione per ottenere la riproduzione delle frequenze più profonde nei normali ambienti, e bisogna notare che i sistemi accordati non possono correttamente eccitare il funzionamento a pressione, in molti ambienti.
Uno dei motivi potrebbe essere che vi è la presenza di uno sfiato che consente il livellamento della pressione. In teoria questi sono sistemi risonanti in cui l’onda posteriore dell’altoparlante è invertita di fase e si somma al fronte d’onda principale del cono. Che il principio funzioni, è dimostrato da molti grandi sistemi in sale, in teatri e perfino ambienti di riunione esterni, ma in tutti questi casi vi sono grandi spazi dove la propagazione delle onde sonore, è il fattore dominante.
Quando le dimensioni della stanza diventano piccole rispetto alla lunghezza d’onda, la propagazione dell’onda stessa non funziona ed i bassi possono essere riprodotti soltanto pressurizzando (e de-pressurizzando) l’ambiente…. Nelle prove che ho effettuato nel mio laboratorio, un subwoofer accordato sembra fare “un sacco di rumore”, ma fallisce miseramente nel produrre frequenze basse che possono essere “percepite”. Un driver simile in cassa chiusa riesce a far vibrare l’intero appartamento, a tal punto che non sono riuscito ad ottenere gli stessi (o nemmeno simili) livelli usando qualsiasi sistema di subwoofer accordato.
In parte, queste sono mie supposizioni ed al momento non ho misure per sostenere le mie congetture. Gli effetti che ho segnalato sono (o almeno sembrano essere) reali, ma non è chiaro il punto di transizione- non so esattamente dove la propagazione delle onde cessi di essere il termine principale e dove il “modo a pressione” diventi dominate. Di ciò mi occuperò più dettagliatamente quando avrò la possibilità di fare delle misure e della ricerca.

Devo però aggiungere che:
Il fenomeno descritto non dipende solo dalle dimensioni dell’ambiente o da quanto questo è ben “chiuso”, ma anche dalle dimensioni dell’altoparlante.
Immaginate una stanza nella quale a muoversi e vibrare sia un’intera parete. Il funzionamento “in pressione” sarebbe comunque assicurato… Mentre in una cuffia che abbia una membrana mobile larga 1 mm non ne sarei così sicuro…
Ecco perché, per i subwoofer in auto io suggerisco l’uso di altoparlanti grandi e non reflex o carico simmetrico…

N.B.: Il “buon funzionamento” del nostro TFS-1 (the forum speaker) alle basse frequenze (sottolineato da chi lo ha ascoltato), oltre che alla qualità del woofer ed alla bontà del progetto (reflex QB3) potrebbe essere attribuito al migliore “accoppiamento” con l’ambiente, conseguito con una superficie della bocca d’uscita del condotto di accordo pari ad 1/3 di quella dell’altoparlante (e non 1/6 come d’uso corrente) e al suo posizionamento (del condotto) “a pavimento”…
In talune auto e con taluni progetti potrebbero verificarsi condizioni favorevoli simili a quelle testé esposte…