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Installazione

Gli elementi che condizionano più di ogni altro il risultato di una installazione sono: il tipo di ambiente destinato all’ascolto, il tipo di diffusori prescelto, il vostro grado di disponibilità a subordinare il tipo e la disposizione dell’arredamento al risultato acustico. Non va poi sottovalutato l’impegno richiesto per conseguire il risultato ottimale, compito a volte arduo anche per un appassionato esperto. Ove sia accertato che la qualità oggettiva di ciascun apparecchio dei vostro impianto hi-fi sia sufficientemente elevata, questa non è una condizione sufficiente perché il suono che otterrete sia senz’altro dello stesso livello. Perché ciò avvenga è infatti necessario che ciascun componente sia adatto a funzionare in abbinamento agli altri e soprattutto che la installazione sia stata ottimizzata. È molto facile ottenere un suono pessimo anche da un ottimo sistema hi-fi se non vengono seguite tutte le regole base di una buona installazione.
(Tratto da un manuale d’uso scritto da me per la ESB nel 1984)

Per un migliore effetto stereo
I diffusori acustici hi-fi si dividono in tre grandi categorie: da pavimento, da scaffale, satelliti e subwoofer. I modelli da pavimento non possono essere installati sollevati da terra e la posizione ottimale andrà cercata fra tutte le posizioni libere sulla superficie di appoggio.
I modelli da scaffale sono praticamente tutti i diffusori di forma parallelepipeda e dimensioni non particolarmente sviluppate in altezza; fra questi vi sono poi alcuni modelli particolarmente adatti al funzionamento a scaffale, altri che possono funzionare al meglio se sospesi lontani da qualsiasi parete ed altri che forniscono i migliori risultati se sollevati da terra di 20 o 30 cm e inclinati leggermente all’indietro perché gli altoparlanti siano orientati verso il punto di ascolto.

Installazione - 1

Installazione – 1

Per un migliore effetto stereo, qualsiasi sia il tipo di diffusore che avete prescelto dovete tenere presente che per effettuare un corretto ascolto di un programma stereofonico è necessario che i due diffusori sinistro e destro siano equidistanti dal centro della zona di ascolto prescelta e disposti in maniera simmetrica e speculare rispetto ad essa. Ciò significa che un impianto in cui una cassa sia verticale ed una orizzontale non potrà mai funzionare al meglio, come pure sarà pregiudicato il risultato di una installazione in cui i diffusori siano in orizzontale e un diffusore abbia il tweeter esterno e l’altro interno.
I due diffusori dovranno trovarsi alla stessa altezza da terra e posizionati ai vertici di base di un ideale triangolo isoscele il cui terzo vertice sia al centro della area di ascolto. L’altezza di tale triangolo può variare in relazione alle caratteristiche dell’ambiente e dei diffusori, nonché della loro orientazione e dell’ampiezza richiesta per l’area di ascolto ottimale; normalmente una distanza di ascolto pari ad 1,5 volte quella che separa i centri dei due diffusori è da considerarsi un valore medio.
Se i vostri diffusori sono di un tipo che prevede una dispersione del suono particolare, per la quale sia richiesta una orientazione specifica, dovrete attenervi alle istruzioni allegate al modello o alle raccomandazioni dei vostro rivenditore. In ogni altro caso i migliori risultati verranno comunque ottenuti orientando il pannello frontale dei due diffusori verso l’interno dell’area di ascolto in modo da vederli frontalmente dalla posizione centrale.
Se installata in questo modo, una coppia di diffusori consente senz’altro un buon ascolto stereofonico dal centro dell’area di ascolto prescelta (al vertice dei triangolo isoscele). Alcuni diffusori consentono un effetto stereofonico sufficiente anche per posizioni non esattamente equidistanti dai due diffusori, mentre altri necessitano che l’ascoltatore mantenga sempre la posizione ottimale. I diffusori ESB garantiscono comunque un buon ascolto su un’area di notevole ampiezza, mentre i diffusori ESB della serie “7″ grazie alla esclusiva emissione DSR, consentono un ascolto stereofonico ottimale anche a più persone contemporaneamente.

La posizione in ambiente
Rispettate che siano le condizioni necessarie per un corretto ascolto stereofonico, il compito dell’installatore non può certamente dirsi concluso.
Oltre al raggiungimento di una corretta prospettiva della “scena acustica”, che l’ascoltatore avrà l’impressione di trovarsi davanti se l’effetto stereofonico sarà stato ottimizzato, è fondamentale ottenere anche un corretto equilibrio “timbrico”
Dei buoni diffusori hi-fi devono essere progettati per emettere tutte le note dei programma musicale nella stessa proporzione nella quale si trovano nel segnale elettrico che li alimenta.
Data però la particolare caratteristica del suono di propagarsi mediante onde di pressione la cui lunghezza è dello stesso ordine di grandezza delle dimensioni degli oggetti che ci circondano, esso viene riflesso, diffuso, assorbito, trasmesso in maniera differente a seconda dei tipo di oggetti che incontra sul suo cammino.
Si può così distinguere fra ambienti che contengono molti oggetti capaci di assorbire il suono e ambienti che non ne contengono: i primi si dicono “assorbenti”, i secondi “riverberanti”. Tutti gli altri ambienti avranno caratteristiche acustiche comprese fra questi due estremi e nella maggior parte dei casi conterranno anche oggetti e mobili non assorbenti in grado di diffondere e diffrangere il suono verso molte direzioni. L’ambiente che viene di norma assunto come “medio” è tipicamente dotato di una ragionevole mescolanza di oggetti assorbenti (tendaggi, tappeti, poltrone, cuscini, moquette, libri, etc.), diffondenti (scaffali in legno, librerie mobilio di piccole dimensioni, soprammobili, quadri, lampade, etc.) e riflettenti (soffitto nudo, pavimento nudo, finestre, mobili rigidi con superfici rilevanti, etc.).
Più l’ambiente è assorbente e maggiore sarà la potenza elettrica, fornita dall’amplificatore, necessaria ad ottenere un certo volume sonoro; più è riverberante e più lunghi e fastidiosi saranno gli echi e i riverberi dei suono che lo renderanno confuso ed affaticante. Basta pensare per un attimo alla difficoltà che si ha a discutere a voce alta in una stanza completamente vuota per rendersi conto che un ambiente eccessivamente riflettente è dannosissimo per l’alta fedeltà. Se disponete di un ambiente troppo riverberante e non potete diminuire le riflessioni o aumentare la diffusione introducendo mobili o elementi assorbenti e diffondenti, tenete presente che potrete migliorare la qualità della riproduzione scegliendo una disposizione che consenta un ascolto ravvicinato (distanza compresa fra i 2 e i 3 metri). Peraltro anche un ambiente troppo assorbente può creare molte difficoltà. La prima è che serve una potenza più alta, con conseguente maggiore sollecitazione dell’amplificatore e degli altoparlanti; la seconda è che all’aumentare della distanza di ascolto il volume percepito diminuisce rapidamente, rendendo difficile l’ascolto a distanza ad un volume adeguato. Inoltre l’assorbimento dei suono generalmente non è lo stesso per tutte le note e perciò quando l’assorbimento è eccessivo la timbrica risulta alterata.
Un tipico ambiente adatto all’ascolto di musica è quindi un soggiorno di 15/25 mq in cui almeno il 70% dei pavimento sia ricoperto con tappeti o moquette, dotato di un tendaggio di media pesantezza, una scaffalatura, mobili bassi, poltrone assorbenti, pareti trattate con tinta lavabile o carta, quadri. Una credenza comune che sarà bene sfatare è che in ambienti piccoli non sia possibile ottenere un ascolto hi-fi. La motivazione principale che viene addotta è che le note basse necessitano di un grande volume per potersi sviluppare in tutta la loro ampiezza. Cosa dire allora dei bassi dei sistemi per auto, o addirittura della fedeltà delle cuffie, in cui l’”ambiente” è la cavità racchiusa fra l’auricolare e la testa?
È vero invece il contrario, e cioè che spesso è proprio in ambienti di dimensioni ridotte e giustamente assorbenti che si possono ottenere ottimi risultati, sia in termini di “dinamica” e livello sonoro che di “timbrica”; basta pensare per esempio che le risonanze e i rimbombi che deturpano spesso la prestazione anche dei migliori diffusori installati in ambienti troppo grandi, non compaiono in un piccolo ambiente dalle caratteristiche acustiche medie e dalle tre dimensioni ben differenziate fra loro.
Questo è infatti il terzo fattore base, che insieme alle caratteristiche di assorbimento e diffusione, può portare al successo o alla problematicità di una installazione.
Le risonanze e i rimbombi delle note basse sono fortemente enfatizzati quando le tre dimensioni dell’ambiente sono uguali fra loro o perfette multiple l’una dell’altra.
Ad esempio, una stanza che misuri 4x4x4 metri sarà pessima; un’altra che abbia una superficie di 6×9 metri ed una altezza di 3 metri sarà ancora peggiore, dato che oltre ad avere tutte le dimensioni multiple di 3, sarà affetta da più lunghe code sonore, a causa delle maggiori dimensioni.
Le giuste proporzioni di un ambiente per poter ottenere il migliore risultato acustico dovrebbero essere quelle tali che, dividendo le misure dei due lati maggiori per il più piccolo (di solito l’altezza), si ottengano i valori di 2,3 e 1,6; accettabile è anche il rapporto 2,3-3,2 e 1,15-1,6.
Quando l’ambiente ha delle proporzioni che differiscono di molto da quelle ideali e maggiormente se la sua forma si avvicina a quella di un cubo o di due cubi accostati, l’unico “rimedio” che si può adottare è quello di rendere particolarmente differenti le caratteristiche di assorbimento delle pareti affacciate ed aggiungere molti elementi diffrangenti (librerie etc.).

Installazione - 2

Installazione – 2

Un’accortezza che si rivela molte volte efficace consiste nel non posizionare i diffusori in modo simmetrico rispetto alla forma geometrica dell’ambiente.
Il risultato dipenderà moltissimo anche dalla posizione prescelta quale punto di ascolto preferenziale e quindi l’effetto di ogni spostamento dei diffusori andrà verificato ascoltando dal punto prescelto.
Un metodo molto pratico può consistere nel fare funzionare un diffusore alla volta e farlo spostare da un’altra persona mentre suona.
Sarà facile così notare ogni variazione dei suono, come ad esempio l’aumento dei bassi con la vicinanza agli angoli, o la perdita di note alte e di chiarezza con una orientazione non corretta dei pannello frontale. Altrettanto evidente sarà il cambiamento della timbrica sollevando un diffusore da scaffale a partire dalla posizione appoggiato a terra fino a raggiungere la quota ottimale, oltrepassato la quale il suono riprenderà a peggiorare rapidamente.
Ricordate comunque che la disposizione ottimale non dovrà essere ricercata ascoltando un solo brano musicale, bensì utilizzando diversi brani di tutti i generi preferiti.