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EMPS – Ulteriore esemplificazione

Tratto da un messaggio del mio forum privato.

Vorrei chiarire/semplificare il concetto che sta dietro il mio EMPS (Electromagnetic Propulsion System) del gennaio 1988:
Immaginate per un momento di non avere nessun obiettivo reale, nella vostra indagine, di avere a disposizione strumenti di misura estremamente sensibili e di poter agire in una situazione ideale, dal punto di vista delle rilevazioni sperimentali necessarie.

Ora ditemi: “Se qualcuno abitante su Mercurio chiudesse in questo momento un circuito contenente una bobina di filtro di un woofer di uno dei nostri crossover ed una batteria d’automobile, fra quanti minuti noi sulla Terra ce ne potremmo accorgere?”

Ipotizziamo per semplicità che la Terra e Mercurio distino in quel momento circa 150.000.000 di kilometri. Il campo magnetico generato alla chiusura del circuito dovrebbe raggiungere la Terra dopo 150.000.000/300.000 secondi, ovvero 500 secondi, cioè 8,3 minuti.

Quando questo campo, dopo 8,3 minuti, raggiunge la Terra, può far nascere una forza su un magnetino che, per semplificare, immaginiamo sia attaccato ad una macchinina dotata di attriti pari a zero. La macchinina comincerà a muoversi.

Ora immaginiamo che dopo quattro minuti da che avevamo collegato la batteria alla nostra bobina su Mercurio la suddetta bobina si sia bruciata ed abbia smesso di generare il nostro campo magnetico.

Dopo 4 minuti dall’inizio del moto della macchinina (cioè 12,3 minuti dalla sua attivazione su Mercurio), anche il campo magnetico rilevato dal nostro magnetino sulla Terra sarebbe cessato.

Ora mettiamo sulla macchinina sulla Terra una seconda bobina al posto del magnetino, tale da generare un campo magnetico uguale a quello del magnetino quando alimentata da una opportuna batteria.

Immaginiamo di ricominciare daccapo. Ovvero cominciamo ad alimentare la bobina su Mercurio. Dopo 8,3 minuti iniziamo ad alimentare la bobina sulla macchinina e la macchinina si muoverà. Dopo quattro minuti dalla sua attivazione la bobina su Mercurio brucia e noi spegniamo la bobina sulla macchinina che si sta muovendo.

Il campo magnetico generato dalla bobina sulla Terra raggiungerà Mercurio 8,3 minuti dopo la sua attivazione,

quando la bobina su Mercurio è già bruciata da 8,3 (tempo impiegato per il primo arrivo sulla Terra)+8,3 (tempo ritorno Terra-Mercurio)-4 (durata accensione su Mercurio) = 12,6 minuti.

Se ora immaginiamo di tendere un sottilissimo, leggerissimo e lunghissimo filo di seta fra le due bobine, ed immaginiamo che anche la bobina bruciata su Mercurio sia appoggiata su una macchinina, possiamo immaginare che quella sulla Terra abbia trascinato nel suo moto anche quella su Mercurio che non risentirà di nessuna interazione con il campo generato dalla nostra bobina sulla Terra perché quando questo raggiunge Mercurio la bobina lì residente è già bruciata, come abbiamo visto, da 12,6 minuti.

Ora immaginiamo di poter avvicinare moltissimo le due bobine, accelerando contemporaneamente moltissimo tutto il processo, e voilà, il propulsore elettromagnetico è pronto per l’uso…


EMPS (Electromagnetic Propulsion System)
PROSEGUENDO…
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